Neuralink: la rivoluzione in un chip

Neuralink Corporation è un’azienda americana di neurotecnologie, fondata da Elon Musk a San Francisco, che si occupa di sviluppare interfacce neurali impiantabili.

Per Neuralink lavorano un team di circa un centinaio di persone di eccezionale talento, provenienti da diversi background culturali. Il team si occupa dello sviluppo delle cosiddette interfacce cerebrali, dispositivi che aiuteranno le persone con paralisi e che, in generale, permetteranno all’uomo di ampliare le proprie capacità.

Le correnti elettriche, che attivano muscoli e nervi, vengono erogate attraverso un elettrodo, il campo elettrico mutevole spinge i neuroni vicini a emanare uno o più potenziali d’azione. Stimolando delle giuste sequenze temporali attraverso molti elettrodi, è possibile creare schemi di attività che suscitano una particolare sensazione desiderata, ad esempio la sensazione di un oggetto nella mano o un’immagine visiva. La stimolazione può anche ridurre o eliminare modelli di attività patologici che si verificano nei disturbi neurologici, come la riduzione dei deficit di movimento nella malattia di Parkinson.

Elon Musk ha recentemente condiviso un ulteriore successo di Neuralink: nel particolare, come una scimmia sia stata cablata per giocare ai videogiochi.

Neuralink ha inserito un chip nel cranio della scimmia e ha utilizzato “minuscoli fili” per collegarlo al suo cervello, ha detto Musk.

Il miliardario – che ha anche parlato di viaggi spaziali, colonie su Marte, criptovalute, intelligenza artificiale e vaccini Covid-19 – sostiene come Neuralink stia cercando di capire se può usare i suoi chip per convincere le scimmie a giocare tra di loro.

Lo scopo di Neuralink è aumentare la velocità con cui le informazioni possono fluire dal cervello umano a una macchina.

L’intelligenza artificiale si sviupperà sempre di più e la tecnologia di Neuralink potrebbe un giorno consentire agli umani di spostare i limiti del possibile.

Per illustrare il ritmo del progresso nell’IA, l’innovatore – che crede che l’intelligenza artificiale alla fine supererà l’intelligenza umana – ha evidenziato scoperte fatte in laboratori di ricerca come OpenAI, che ha co-fondato, e DeepMind, un laboratorio di intelligenza artificiale di Londra che è stato acquisito da Google nel 2014. 

Gli esseri umani secondo Elon Musk sono già dei “cyborg” perché hanno un “livello digitale” terziario grazie a telefoni, computer e applicazioni.

Il CEO sostiene che con un’interfaccia neurale diretta, si potrà migliorare la larghezza di banda tra la corteccia e il livello terziario digitale di molti ordini di grandezza.

La corteccia è una parte del cervello che gioca un ruolo chiave nella memoria, nell’attenzione, nella consapevolezza percettiva, nel pensiero, nel linguaggio e nella coscienza. Il livello digitale a cui fa riferimento potrebbe essere qualsiasi cosa, dall’iPhone di una persona al proprio account Twitter.

A lungo termine, Musk afferma che Neuralink potrebbe consentire agli umani di scambiarsi concetti usando la telepatia ed addirittura far esistere la coscienza in uno stato particolare dopo la morte, che potrebbe quindi essere inserita in un robot o in un altro essere umano. 

A breve termine, Musk vorebbe impiantare chip Neuralink in tetraplegici che hanno lesioni cerebrali o spinali in modo che possano “controllare il mouse di un computer, o il loro telefono, o qualsiasi dispositivo semplicemente pensando”.

Quali sono gli obiettivi di Neuralink?

  • Creare nuovi impianti che possono essere inseriti chirurgicamente nel cervello umano: è interessante notare che questa tecnologia esiste già. Un certo numero di diversi impianti cerebrali viene utilizzato per aiutare a curare pazienti ciechi, quelli che soffrono di malattie neurologiche e altre condizioni, a volte con un successo sorprendente. Ma questi impianti sono in gran parte autonomi. Le persone non interagiscono realmente con loro e non danno a nessuno capacità extra. Ovviamente Neuralink punta ad un progetto più ambizioso e l’azienda è impegnata a cercare dispositivi neurali migliori, o reti che possano integrarsi nel cervello.
  • Consentire agli esseri umani di interagire mentalmente con i dispositivi che li circondano: nel gergo, questi sono chiamati “BCI” o interfacce cervello-computer. In questo caso, la tecnologia più vicina è la bionica avanzata in grado di interpretare i segnali del cervello e consentire alle persone di controllare i movimenti limitati di braccia e gambe protesiche. Il passo successivo è collegare quella tecnologia con impianti che, invece di attivare il movimento, possono interfacciarsi con altri tipi di software esterni. Neuralink vorrebbe creare dispositivi indossabili che fanno la stessa cosa.
  • Consentire agli essere umani di accumulare dati tramite il chip: in altre parole, Neuralink vuole creare chip in grado di aumentare la capacità di archiviazione e di elaborazione umana. Ciò probabilmente richiede una tecnologia di interfaccia a cui non siamo ancora vicini, ma questo è il punto di Neuralink.
  • Aiutare il campo medico a curare più patologie: Neuralink si prefigge di di aiutare le persone disabili a riprendersi. 

 

La linea tra etica, morale, progresso scientifico e medicina è molto sottile, Neuralink ha quindi lanciato una vera e propria sfida, oggi più attuale che mai.

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