Mindfullness: l’arte del meditare

Quando meditiamo, portiamo benefici duraturi e di vasta portata nelle nostre vite: abbassiamo i nostri livelli di stress, impariamo a conoscere e gestire il dolore, ci connettiamo meglio con la natura e l’ambiente circostante, miglioriamo la nostra concentrazione e siamo più gentili con noi stessi. 

Come si impara a meditare?

Nella mindfullness, si impara a prestare attenzione al respiro e a notare quando la mente normalmente si allontana da questo compito. Questa pratica del ritorno al respiro è quindi alla base dell’attenzione e della consapevolezza del momento presente.

Quando prestiamo attenzione al nostro respiro, stiamo imparando a rimanere nel momento presente, per ancorarci nel qui e ora, senza giudizio e senza pensieri rivolti al passato o al futuro.

L’idea alla base della consapevolezza sembra semplice, ma la pratica richiede una certa dose di pazienza.
In effetti, la rinomata insegnante di meditazione Sharon Salzberg racconta che la sua prima esperienza con la meditazione le ha mostrato quanto velocemente la mente viene coinvolta in altri compiti. Le distrazioni della vita di tutti i giorni possono insinuarsi pericolosamente in quello che invece deve essere un momento di astrazione e pace, attraverso il quale l’uomo può riscoprire la propria vera natura.

La meditazione rappresenta un prezioso momento e spazio dedicato a noi stessi, senza le distrazioni esterne. A volte, è tutto ciò di cui abbiamo bisogno per fare scelte migliori per noi stessi, per le nostre famiglie e per la nostra comunità. 

Gli strumenti essenziali per praticare la meditazione

Sicuramente la virtù sempre più rara della pazienza, una buona dose di gentilezza verso sé stessi e un posto comodo dove sedersi.

Perché meditare?

– Aiuta a comprendere il dolore

– Riduce lo stress

– Ci fa connettere meglio con il mondo

– Migliora la concentrazione

– Riduce le chiacchiere cerebrali (pensieri inutili e pericolosi che possono intasare la nostra mente)

La meditazione racchiude quindi un paradosso: è più semplice e al contempo più difficile di quanto la maggior parte delle persone pensi.

Come meditare?

Siediti

Trova un posto dove sederti che ti sembri calmo e tranquillo.
Imposta un limite di tempo. Se hai appena iniziato, può essere utile scegliere un periodo di tempo breve, ad esempio 5 o 10 minuti.

Poni l’attenzione sul tuo corpo

Puoi sederti su una sedia con i piedi sul pavimento, oppure sederti liberamente a gambe incrociate, puoi inginocchiarti: tutte le modalità vanno bene. Assicurati solo di essere stabile e in una posizione in cui puoi rimanere per un periodo di tempo sufficiente. 

Ascolta il ​​tuo respiro

Segui la sensazione del tuo respiro mentre entra ed esce dal tuo corpo.

Nota quando la tua mente sta vagando

Inevitabilmente, la tua attenzione lascerà il respiro e vagherà in altri luoghi. Quando noti che la tua mente ha vagato per pochi secondi, per un minuto o per cinque minuti, riporta semplicemente la tua attenzione al respiro. 

Sii gentile con la tua mente errante

Non giudicare te stesso e non essere ossessionato dal contenuto dei pensieri in cui ti sei perso. Torna indietro. 

Chiudi la meditazione con gentilezza

Quando sei pronto, solleva delicatamente lo sguardo (se i tuoi occhi sono chiusi, aprili). Prenditi un momento e osserva nell’ambiente. Porta la tua attenzione su come si sente il tuo corpo in questo momento. Nota i tuoi pensieri e le tue emozioni. 

Quanto bisogna meditare?

La meditazione è esattamente quanto abbiamo descritto sopra.
È così semplice, immediata,  e allo stesso tempo così impegnativa.
La chiave è impegnarsi a meditare ogni giorno, anche se è soltanto per cinque minuti. L’insegnante di meditazione Sharon Salzberg dice: “Uno dei miei insegnanti di meditazione ha detto che il momento più importante nella pratica di meditazione è il momento in cui ti siedi per farlo. Perché in quel momento stai dicendo a te stesso che credi nel cambiamento, credi nella cura di te stesso e lo stai rendendo reale. Non stai solo mantenendo un valore come la consapevolezza o la compassione in astratto, ma lo stai davvero realizzando. 

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